Il cavallo è una delle prime passioni dei bambini: vero, a dondolo o con le ruote, di pezza o di legno è un animale che riscuote simpatia, rinnova il senso di libertà e probabilmente scatena la fantasia più di molti altri giocattoli.
Se volete portare i vostri bambini nel regno del cavallo giocattolo, andate a Grandate (Como) al Museo del cavallo giocattolo (appunto), dove Piero Catelli, fondatore del gruppo Chicco-Artsana, ha alloggiato più di 500 esemplari confezionati tra il 1700 e il 1970 e raccolti in tutte le parti del mondo dal collezionista Lorenzo Pianotti. Nelle sale dell'antica scuderia Tornese, dove è stato allevato l'omonimo purosangue campione di gare negli anni Cinquanta, sono riuniti tre secoli di storia del giocattolo rappresentati da rari esemplari: il puledro cinese in legno grande come un pony, il cavallo di ghisa della Coca-Cola da mettere fuori dai bar per richiamare l'attenzione dei passanti, il cavallo-scultura futurista del 1910, in legno rosso e dotato di meccanismo a doppia oscillazione. E poi ci sono i cavallini di cartapesta con bretelle da indossare come pantaloncini, cavalli a pedali, cavalli delle giostre. Di legno pregiato, metallo o pelle di cavallino. Con code di crine o criniere di cuoio. Statici o azionati da complessi meccanismi. Tutti con un nome, Nerina, Tatsuo, Mr Brown, Garibaldo…. e tutti a portata di mano. L'esposizione, infatti, è stata pensata in modo non convenzionale, ma da essere il più possibile a portata di bambino: con i cavalli disposti su piani d'appoggio senza vetri né barriere e i loro nomi e storia riportati accanto. E a far da cornice sono manifesti d'epoca e pannelli che riproducono particolari ingigantiti dei cavalli.
Notizie utili
Il Museo del cavallo giocattolo é a Grandate in via Tornese, 10, telefono 031.382.038-382.912. Si può visitare dal martedì al sabato (10.30-12.30/15.30-19.30) e il lunedì (15.30-19.30); chiuso alla domenica. L'ingresso costa 6mila lire, ma i bambini fino a sei anni non pagano.
Grandate (da Granum-datum, terra che dà grano o, più plausibilmente da Grandinatum, grandine) si trovava sulla strada regia romana che da Milano portava a Como: la sua origine sono un pugno di case nate per ospitare i pellegrini di passaggio. Tra l'VIII e il IX secolo venne costruita una piccola cappella, dove si racconta che, nel giugno 1164, furono ospitate le spoglie dei Re Magi trafugate a Milano dall'arcivescovo di Colonia Rainaldo di Dassel. Fra i fabbricati civili più antichi ci sono le corti di Bustigo, la Vigna, il Caslasc e la Curt granda, citati in una carta del 1722. Anche se in parte cambiati, sono testimoni di un mondo contadino e della tradizione popolare lombarda rimasta integra sino alla fine del secolo scorso, quando l'industria iniziò ad affiancarsi all'agricoltura con la bachicoltura, la tessitura, la lavorazione del vetro e del cristallo. Fra le ville, vi sono palazzo Ciceri con il grande parco, attualmente Monastero di clausura, la villa detta "il Roccolo" per i carpini in semicerchio che servivano per tirare le reti durante la stagione di caccia, e villa Borella, oggi Municipio e biblioteca.
Come andare. Grandate si raggiunge con l'autostrada A 9 (Milano-Como), uscita Como Sud: il paese è a 2 chilometri dal casello. Oppure potete uscire a Fino Mornasco e seguire le indicazioni per il museo.
Dove mangiare e dormire
Dove dormire e mangiare. A Grandate c'è l'Hotel Arcade (S.S. dei Giovi, 40, tel. e fax 031.450.100), dove si può anche mangiare. La camera doppia costa 88/118 doppia (prima colazione 7mila), il menù alla carta 40/60mila lire. A Como, l'Hotel Metropole & Suisse (piazza Cavour, 19, tel. 031.269.444-266.377, fax 031.300.808; e-mail: suisse@galactica.it; www.hotelmetropolesuisse.com ) fondato nel 1892, è stato recentemente rinnovato e offre camere e suite con vista sul lago. I bambini sono ospitati con lettini nella camera dei genitori e fino a sei anni non pagano. In più fino alla fine dell'anno si può approfittare delle offerte speciali: fino al 31 ottobre, la doppia costa 220mila lire e a novembre e dicembre 200mila lire.