Non sempre la visita a un museo è noiosa, soprattutto se si tratta di un museo del mare. Uno dei maggiori in Italia è quello Oceanografico di Taranto, che occupa la sede dell'Istituto talassografico e custodisce rilevanti esemplari della fauna marina provenienti dal golfo di Taranto e da altri mari temperati e tropicali. Nelle classiche vetrinette da museo sono esposte centinaia di specie di pesci, molluschi, piante marine, ma anche uccelli impagliati (va beh, magari a noi genitori fa impressione, ma ai bambini piacciono) e la riproduzione al naturale di grandi mammiferi marini.
Notizie utili. Il Museo Oceanografico si trova in via Roma, 3, tel. 099.459.495.7. Orario: lunedì/venerdì, 9-12.30. Biglietti: ingresso libero.
A Taranto, caratterizzata dal porto naturale del Mar Piccolo e dal ponte girevole che collega le zone della città separate dai due mari (il Piccolo e il Grande), sono da vedere il Castello (del XV secolo) fatto erigere da Ferdinando d'Aragona e poi diventato prigione, la Cattedrale di San Cataldo (1070) e la Chiesa di S. Domenico Maggiore (dell'XI secolo, ma ricostruita nel 1302) che ostenta una doppia scalinata barocca e un portale con baldacchino.
Se non avete voglia di stare in città andate a Martina Franca, il balcone sulla Val d'Itria a 431 metri sul livello del mare (è la più alta cittadina delle Murge). È un misto di case bianche contadine e di sfarzosi edifici barocchi. Da visitare il Palazzo Ducale (del XVII secolo), oggi sede del Municipio, unica opera del Bernini nel Mezzogiorno, e il trionfo del barocco della Collegiata e dei palazzi di via Principe Umberto. Da Martina Franca si domina la Val d'Itria, la valle dei trulli, famosissimi edifici a volta conica, costruiti e rivestiti a secco di "chiancarelle" (pietra locale). Oggi sono un'attrazione turistica, ma la loro origine è ben più pragmatica: il Conte D'Acquaviva, infatti, doveva innalzare costruzioni per i contadini che coltivavano le sue terre, ma solo in forma provvisoria (re Ferdinando I d'Aragona aveva infatti vietato insediamenti stabili nella zona), quindi con tetti a secco facilmente smantellabili in caso di ispezione delle truppe regie.
Come arrivare. A Taranto arrivate con la A16 o la A 14. A Martina Franca dista 30 chilometri da Taranto lungo la ss 172 con la quale si raggiunge anche Alberobello "capitale" dei trulli.
Dove mangiare
A Taranto, Trattoria da Mimmo, via Ciro Giovinazzi, 18, tel. 099.459.373.3.
Si mangiano piatti della tradizione tarantina, orecchiette con basilico, pomodoro e cacio, tubettini con le cozze, parmigiana di melanzane, involtino di vitello al ragù, calamari ripieni.
Dove dormire
A Taranto, Grand Hotel Delfino (viale Virgilio, 66, tel. 099.732.323.2, fax 099.730.465.4), quattro stelle sul mare con piscina. Lettino baby in camera e servizio baby-sitter su richiesta. Aperto tutto l'anno.
In Val d'Itria, Il Vignaletto (Contrada Minco di Tata, 1, Martina Franca, tel. 080.449.035.4) è un'azienda agrituristica di origini antiche: Mario Motolese, attuale proprietario, continua l'attività dei suoi avi che coltivarono queste terre sin dal XVII secolo. Ci sono otto posti letto suddivisi in appartamenti autonomi in un'atmosfera molto cordiale e familiare. 200 ettari di boschi e passeggiate (per adulti) sui cavalli murgesi, piscina, biciclette, tiro con l'arco, bocce. Ottima cucina pugliese della tradizione con prodotti della masseria: formaggi, orecchiette, torcinelli di fegato alla brace. Vino della vigna.