Volevo qualche chiarimento sulla "patologia" riscontrata a mia figlia Sofia al controllo dei tre anni qualche giorno fa. La pediatra ha infatti misurato gli arti inferiori della bambina notando che l'arto destro era più corto di mezzo centimetro. Vorrei essere rassicurata a tal proposito: è una patologia diffusa? Mi ha detto inoltre che dobbiamo tenerla sotto controllo perché, se la differenza superasse i due centimetri, andrebbe corretta. Ma che tipo di correzione? E con che frequenza dovrò sottoporla ai controlli? Non sarà infine opportuno sottoporla alla visita di uno specialista?

La eterometria, ovverosia le differenze di lunghezza a carico degli arti inferiori, sono estremamente frequenti e diffuse tra la popolazione. Il bacino, tra le altre funzioni, ha quella di fungere da "equilibratore" naturale, facendo sì che tali differenze di lunghezza non abbiano un riscontro clinico sulla vita del soggetto che ne è portatore. Fino a due cm di differenza di lunghezza il bacino assolve in modo egregio tale funzione facendo in modo che il soggetto non zoppichi né avverta tale differenza di lunghezza, né tantomeno un osservatore esterno possa notare il difetto.

Nei bambini il problema, quando riscontrato, va tenuto sotto controllo in quanto ci troviamo davanti a soggetti in accrescimento in cui esiste il potenziale rischio di un aumento progressivo nel tempo della differenza di lunghezza. L'entità della dismetria riscontrata a Sofia mi sembra veramente trascurabile. Ritengo che non debba assolutamente essere motivo di ansia. Sarà sufficiente un controllo a distanza di un anno per tenere sotto controllo la situazione. Con una tale entità del problema non ci sono motivi per aspettarsi drammatici peggioramenti. Le correzioni che possono essere adottate sono nel 98% dei casi un banale rialzo nella calzatura del lato affetto da ipometria pari al 50% dell'entità dell'accorciamento. Solo i casi veramente gravi e importanti necessitano di una correzione chirurgica che va valutata da soggetto a soggetto. Per una sua maggiore tranquillità va aggiunto che a tre anni le gravi ipometrie congenite sono già presenti e visibili anche da un occhio che non sia quello dello specialista.

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