Spesso, in caso di tosse, si rivela valido l’uso di farmaci mucolitici: si tratta di sostanze che vengono somministrate per fluidificare le secrezioni bronchiali e delle prime vie respiratorie, in particolare quando esse siano dense e vischiose e quindi non facilmente rimuovibili attraverso i fisiologici meccanismi di eliminazione del muco, come il movimento delle ciglia vibratili della mucosa respiratorie e il riflesso della tosse.
I mucolitici, a secondo della molecola da cui sono costituiti, funzionano con meccanismi diversi: alcuni agiscono direttamente sul catarro rompendo i legami tra le varie proteine che compongono il muco mentre altri ne modificano le caratteristiche aumentando il contenuto di acqua. Lo scopo finale è quello rendere più facile l’eliminazione del catarro attraverso l’espettorazione.
Tra i mucolitici va segnalato che il sobrerolo è capace di aumentare il volume dell’espettorato e di trasformare la consistenza dell’escreato riducendone la viscosità e favorendo la scomparsa della tosse.
Solo quando la tosse persiste a lungo, diciamo più di 10 giorni, soprattutto se associata a una secrezione purulenta dal naso, e quando è molto disturbante per il bambino va presa in considerazione la possibilità di trattare l’infezione con una terapia antibiotica.