Il mio bimbo di due anni e mezzo, quando è in compagnia di altri bambini, non vuole assolutamente che gli tocchino i suoi giochi, ma invece cerca di portare via i giochi degli altri bimbi. Come devo fare per non sgridarlo in continuazione e vederlo piangere?

Gentile signora, la situazione descritta è qualcosa di ricorrente nei bambini soprattutto in quella fase della vita in cui si costruisce il senso della proprietà. Essa può essere tanto più evidente nel caso il bambino fosse figlio unico in un ambiente di adulti che rispettano "le sue cose" o comunque non fosse abituato a frequentare altri bambini e pertanto non abituato a forme di gioco di gruppo. L'attaccamento alle proprie cose, in questa fase dello sviluppo, è un modo di mantenere saldi i propri punti di riferimento senza doverli mettere a rischio come succede nella condivisione con altri bambini; ed allora, quando il bambino si trova con altri, preferisce giocare con i giochi dell'altro lasciando da parte e al sicuro i propri. Quando questo diventa evidente, se la risposta dell'adulto consiste ogni volta in un rimprovero, il bambino potrebbe non capirne il perché dal momento che il suo scopo è solo quello di preservare il suo ambiente familiare, i suoi giochi.

D'altro canto lasciar sempre passare inosservato questo modo di fare può essere altrettanto improduttivo per il bambino che alla fine potrebbe vedersi isolato dagli altri bambini con cui gioca. Potrebbe risultare utile fare in modo che il bambino frequenti contesti in cui ci sono altri coetanei così da apprendere pian piano le forme più complesse di gioco di gruppo e al tempo stesso stargli vicino, anche fisicamente se necessario, e con pazienza, per stimolarlo a condividere i suoi giochi abbassando il suo livello di ansia. Imporre al bambino di "prestare" i suoi giochi potrebbe avere un effetto controproducente aumentando il suo senso di disagio e di non sentirsi capito; diversamente, la vicinanza dell'adulto che dà sicurezza può favorire l'apprendimento di modi più adattivi e rilassati di stare con l'altro.

Altro su: "Non vuole che gli si tocchino i suoi giochi"

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