Pietro ha quasi cinque anni, ha un carattere decisamente equilibrato e positivo e noi genitori cerchiamo sempre di dare risposte sincere e corrette. Io e mio marito non ci siamo mai posti il problema della reciproca nudità e quindi, anche davanti a Pietro, ci siamo sempre mostrati, la porta del nostro bagno è aperta e si va e viene senza problemi. Quando però uno lo desidera chiude la porta e gli altri "capiscono". Ovviamente non c'è mai ostentazione. È forse il caso invece, ora che Pietro cresce e capisce sempre più, di evitare di farci vedere nudi? E di conseguenza come spiegargli ora che le abitudini devono cambiare? Preciso che lui ha un solo atteggiamento un po' malizioso, se così si può definire, ed è verso il mio seno, che cerca a volte di toccare, ma credo sia perché gli ho raccontato di come ciucciolava volentieri quando era piccolo.
Cari genitori, personalmente ritengo fondamentale che per un bimbo il corpo, proprio o altrui, non sia mai mentalmente associato a qualcosa di riprovevole, di vergognoso o, peggio ancora, di peccaminoso: è importante che impari a viverlo serenamente, con naturalezza. Peraltro Pietro, alla sua età, potrà al massimo rilevare il dismorfismo sessuale, sentirsi maschietto come il papà, e chiedersi come fa la mamma a fare la pipì. Ma questi sono solo i primi passi alla scoperta del mondo della sessualità: può sembrarvi paradossale, ma nessuna forma di abbigliamento al mondo ha mai impedito, inibito od ostacolato la straordinaria curiosità dei bambini al riguardo. Conseguentemente, mostrarsi nudi o vestiti davanti a Pietro è una scelta che riguarda voi: se non vi fa stare a vostro agio o se vi crea imbarazzo non fatelo, ma non fatelo soprattutto per voi stessi.
Per lui, al momento, non fa alcuna differenza, e io al tuo posto, cara mamma, mi terrei le sue tenere carezze sul seno, perché per lui accarezzarti lì o sul viso è proprio la stessa cosa. Ma, cari genitori, il problema non è certamente questo: trovo molto più inquietante e complesso - per voi naturalmente!- conciliare il diritto alla conoscenza e alla scoperta di Pietro con il vostro altrettanto sacrosanto diritto ad un po' di intimità coniugale. Ho provato ad immaginarmi una scena: magari è il papi - è roba da uomini - che compare davanti al vostro bimbo ammonendolo severamente: PAPA': caro Pietro, visto che ora sei grande, le abitudini devono cambiare! PIETRO: Perché? (Questo è il vero test-per-genitori-che-danno-risposte-sincere-e-corrette).
Cari mamma e papà, non so come fare a dirvelo, e immagino che sarà per voi un vero choc saperlo, ma siete voi a dover cambiare abitudini: le vostre porte sono rimaste chiuse per una serie di circostanze che scommetto fortunose, ma su cui però non potrete sperare in eterno. Purtroppo il concetto di privacy è assolutamente ostico per un bimbo di cinque anni, e lo è particolarmente per un figlio. Ricordiamoci che siamo stati anche noi bambini, anche noi spiavamo i nostri genitori, e più grandi abbiamo anche riso con i nostri amici della loro vita sessuale: rassegnatevi perciò a vivere seri attentati alla vostra intimità, e a dibattervi fantozzianamente alla ricerca di qualche momento di abbandono. E per lungo tempo: fino a quando il vostro Pietro non si stuferà di spiarvi dal buco della serratura, e non avrà anche lui il suo primo rapporto sessuale. Il che vi creerà un altro grosso problema.
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