Ho un bimbo di due anni che, da un paio di mesi, ormai continua a rispondere "no" a qualsiasi cosa gli venga chiesto. Per farvi un esempio, se é andato a trovare i nonni, dietro esplicita domanda di verifica se li é andati a trovare la sua risposta é no. Questo atteggiamento poi si collega anche a un suo rifiuto della presenza di persone che comunque ama e che trascorrono molto tempo con lui, esempio sua nonna. Non appena la vede al mattino le dice "No, non ti voglio, vai via". Lo stesso atteggiamento poi lo mostra anche con noi genitori al rientro dal lavoro. Mi potete consigliare per cortesia su come ci dobbiamo comportare? Dobbiamo contraddirlo o non commentare le sue negazioni?
Molto probabilmente il bambino sente che può affermare la propria personalità soltanto dimostrandosi difficile e testardo… Occorre che lei gli lasci sufficiente libertà di scelta, deve eseguire le cose da solo.
E’ importantissimo, evitare situazioni che possono provocare ostinazione, evitando di fargli fare qualcosa che non sia importante per lui, quindi non forzare la sua resistenza. Bisogna farlo agire di testa sua senza dare molto importanza a ciò che esegue.
Ma quando serve occorre essere rigidi malgrado i sui capricci. Gli farei capire che sono sempre ben disposto ad accettare motivi validi ed interessanti ma senza capricci. Lasciandogli la possibilità di scegliere ed agire per conto suo.
Dopo tutto, come potrebbero svilupparsi più tardi il coraggio e l’indipendenza nella vita, se nei primi anni egli non cercasse di imporre la propria personalità? Occorre un po’ di tempo prima che il bambino possa scoprire che ci sono altri modi di affermarsi senza assumere atteggiamenti di sfida.
È una questione di apprendimento e di esperienza. Darei un grande aiuto al bambino se alla risposta “non voglio vedere la nonna” gli dicessi "adesso non vuoi vedere la nonna… Bene… forse lo farai tra qualche minuto oppure… forse lo farai più tardi..." Gli darei il tempo di metabolizzare la sua indolenza.