Meglio gli omogeneizzati o i liofilizzati? Vorrei sapere tra omogeneizzati e liofilizzati quali sono più controllati? Il mio Pediatra per mio figlio che ha 7 mesi consiglia solo i liofilizzati. È meglio la frutta naturale o quelli in vasetti che sono più controllati?

Gli omogeneizzati ed i liofilizzati hanno le medesime caratteristiche nutrizionali: la loro differenziazione dipende dal processo produttivo e dunque dalle modalità di conservazione.

Negli omogeneizzati la carne, che proviene da allevamenti controllati e selezionati in zone lontane da fonti di inquinamento, viene cotta con un getto di vapore surriscaldato e omogeneizzata sempre a ciclo chiuso. Con questo procedimento si ottengono:

  • una frammentazione più minuta della carne con fibre di 50-200 millesimi di millimetro: in tal modo aumenta notevolmente la superficie che l’alimento presenta all’attacco degli enzimi che devono digerirlo il recupero del brodo di cottura e con esso proteine e sali minerali
  • l’assenza o la minima aggiunta di sale
  • la garanzia di sterilità e igiene
  • l’eliminazione totale dell’aria rendendo più digeribile la carne
  • l’assenza di conservanti, coloranti ed additivi in genere.

Nelle prime fasi dello svezzamento vengono spesso preferiti i liofilizzati (che non sono altro che carne cotta omogeneizzata ed essiccata con il metodo della liofilizzazione, cioè attraverso un processo di congelamento e di successiva disidratazione) perché:

  • la frammentazione della carne è ancora più minuta e ciò agevola l’efficacia digestiva in un periodo nel quale è possibile avere ancora una immaturità della funzione digestiva
  • non aumentano di molto il volume del pasto
  • permettono una più agevole utilizzazione del prodotto a dosi frazionate
  • si conservano più facilmente una volta aperta la confezione
  • mantengono inalterate le caratteristiche organolettiche della materia prima di partenza.

Stesso discorso per quanto riguarda il secondo quesito: la frutta confezionata sotto forma di omogeneizzato fornisce tutto il sapore e l’apporto nutritivo della frutta fresca con il vantaggio che viene colta al giusto punto di maturazione, è coltivata senza l’uso di concimi chimici o di fertilizzanti, viene integrata con vitamina C e proviene da colture costantemente controllate e situate lontano da possibili fonti di contaminazione. La frutta fresca va ugualmente bene, ma va scelta con attenzione, assicurandosi che non sia rimasta troppo a lungo in celle frigorifere o sul banco del fruttivendolo e che sia matura al punto giusto.

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