Quando la famiglia è in procinto di allargarsi per l'arrivo di un bambino, occorre pensare con congruo anticipo alle caratteristiche che dovrà avere la cameretta del nuovo arrivato. Come deve essere la stanza? La stanza dovrebbe essere ben aerata e piuttosto spaziosa, sia perché il bambino dovrà soggiornarci per molto tempo della sua vita (e, si sa, i piccoli hanno sempre bisogno di molto spazio per muoversi e giocare), e sia perché tenderà a riempirsi molto in fretta di giochi, animali di peluche, ceste per contenere giocattoli ed altro ancora.
Sarebbe opportuno che fosse in posizione abbastanza tranquilla, in modo che il bambino non sia troppo disturbato, ma nello stesso tempo in una posizione che possa venir facilmente tenuta d'occhio dagli adulti e che non dia al piccolo la sensazione di essere separato dal resto della casa (evitare, ad esempio, che sia alla fine di un lungo corridoio). Se l'appartamento si affaccia su una via trafficata, il locale del bambino dovrebbe guardare su un cortile interno, in modo da risentire il meno possibile dell'inquinamento dell'aria e del rumore delle auto.
Nella scelta dei materiali per la cameretta non bisognerebbe pensare solo all'estetica, ma anche porre particolare attenzione alla salute, al comfort e alla sicurezza del bambino che vi soggiornerà: vediamo perciò insieme le caratteristiche ottimali che dovrebbe avere la stanza del nuovo arrivato.
Partiamo dal pavimento: può essere realizzato con vari materiali (legno, marmo, ceramica, moquette), ma è importante che sia facile da lavare e non trattato con prodotti tossici, perché è sul pavimento che, a partire da quando comincia a gattonare, il piccolo trascorre la maggior parte del tempo. Il pavimento di legno è ottimale per l'isolamento termico, ma va controllato che sia di buona qualità: in altre parole, che non si scheggi o si sollevi in alcuni punti. Possibilmente andrebbe posato alcuni mesi prima della nascita del bebè, perché le varie sostanze che vengono applicate sul parquet (vernici lucidanti, colle, prodotti contro i tarli e altre ancora) possono continuare a esalare vapori potenzialmente tossici anche dopo molto tempo dalla loro applicazione.
I pavimenti di marmo o in ceramica, se da un lato sono facili da tenere puliti, dall'altro hanno l'inconveniente di essere freddi, cosa che può infastidire il bambino che passa molta parte del suo tempo seduto in terra. Si può allora ovviare all'inconveniente utilizzando stuoie o tappeti, possibilmente privi di frange (che rischiano di far cadere il bebè), facilmente lavabili, piuttosto spessi. Superfluo è ricordare che tali pavimenti, di per sé un po' scivolosi, non vanno tirati a cera per evitare di renderli ancora più sdrucciolevoli.
Piuttosto sconsigliata è invece la moquette, che ha dalla sua l'isolamento termico e la morbidezza (che attutisce eventuali cadute del bambino), ma che è meno facile da pulire e che, secondo molti allergologi, è facilmente colonizzabile dagli acari (i parassiti della polvere della casa che sono spesso implicati nella comparsa di allergie). Anche per la moquette vale la regola di effettuare la posa almeno alcuni mesi prima della nascita del bambino perché le esalazioni rilasciate dalle colle comunemente utilizzate possono essere tossiche per parecchio tempo.
Le pareti della camera sarebbe meglio fossero tinteggiate con tempere o vernici ad acqua, che hanno un bassissimo grado di nocività, e che sono facilmente lavabili. La tappezzeria, sicuramente più elegante, è spesso un irresistibile invito a disegnarci sopra, e va perciò anch'essa scelta facilmente lavabile, accertandosi inoltre che le colle utilizzate per la posa siano atossiche.
Quali sono i mobili essenziali? La stanza del bambino andrebbe arredata pensando soprattutto alla sua sicurezza e alla funzionalità. Nei primi mesi di vita una culla di vimini, paglia, giunco o di qualunque altro materiale va benissimo, ed è utile anche per spostare facilmente il bebè da una stanza all'altra dell'appartamento, in quanto poco ingombrante.
Una volta che il piccolo sarà cresciuto in lunghezza, sarà necessario pensare all'acquisto di un lettino. Questo dovrebbe essere costruito in materiale atossico, con le sbarre verticali posizionate a distanze ben precise (non inferiori ai 6 cm e non superiori ai 7,5-8 cm) per non rischiare che il piccolo rimanga incastrato con la testa oppure impigliato con le mani o con i piedi. Le sponde dovrebbero avere un'altezza di 75 cm (come stabiliscono le severe normative inglesi), per evitare che il bambino le scavalchi facilmente, essere scorrevoli, in modo da mantenere, una volta abbassate, un'altezza dal materasso di almeno 20-25 cm, ed essere fornite di un sistema di fermo di sicurezza a prova di bambino. Il fondo del lettino, che deve essere piatto, rigido ed areato, è indifferente che sia costituito da doghe di legno, da lattice o da rete metallica.
Il materasso deve essere in grado di inserirsi perfettamente nel fondo del letto, per evitare di lasciare spazi pericolosi (se troppo piccolo) o di arricciarsi, deformandosi (se troppo grande). Dovrebbe essere di altezza tra gli 8 ed i 15 cm, piuttosto rigido, possibilmente in fibre naturali (cotone, crine) oppure in gommapiuma. Meglio evitare i materassi di lana, in quanto si deformano con facilità e possono procurare maggiori problemi di allergia. Il cuscino non è obbligatorio e, in ogni caso, deve essere basso (2-4 cm), meglio se anch'esso di gommapiuma, con canali di aerazione che riducano la possibilità di soffocamento. Occorre inoltre prevedere un paracolpi imbottito, meglio se di cotone, facilmente lavabile, che attutisca gli urti del bambino contro le sponde del lettino.
Al fasciatoio si richiede anzitutto che sia stabile (accertarsi che la struttura non traballi appoggiandovi sopra le mani e scuotendola), abbastanza grande (non meno di 80 per 60 cm) e facilmente lavabile (attenzione perciò alle plastiche troppo porose e ai rivestimenti in Pvc non sufficientemente lisci). Nel caso di disponga di un tavolo o di un altro piano di appoggio, esistono materassini appositi (imbottiti o gonfiabili), che si possono ripiegare e riporre subito dopo l'uso. Vanno ovviamente scelti in materiali atossici e, soprattutto, anch'essi facilmente lavabili.
Che cosa fare se coabiterà con un fratellino? Se invece l'appartamento è piccolo ed il nuovo venuto, dopo un'iniziale condivisione della stanza dei genitori, dovrà trasferirsi nella camera del fratello o della sorella, il problema maggiore sarà ... far accettare al bambino più grande l'arrivo del nuovo venuto!.
Sarà necessario, per evitare che si instaurino gelosie o insicurezza, che ogni modifica della stanza sia preparata dopo lunga discussione e spiegazione con il "coinquilino". La zona del più piccolino (lettino, fasciatoio, ecc) andrà situata più vicino alla porta, perché deve essere facilmente accessibile. Sarà opportuno studiare due zone luce ben differenziate, affinché gli inevitabili risvegli di notte del bebè non disturbino troppo il sonno del più grande.
Sarà poi necessario utilizzare un contenitore od un armadio dove verranno riposti i giochi del fratello maggiore, poiché nelle mani del più piccolo alcuni giocattoli possono diventare potenzialmente pericolosi. Il fratello più grande andrà, se possibile in rapporto alla sua età e al suo carattere, responsabilizzato a contribuire alla sicurezza del nuovo arrivato. Nel caso si decida di riciclare il lettino del fratellino maggiore o, magari, quello prestato da parenti o amici, è importante controllare che presenti tutte le caratteristiche sopradescritte ricordando che negli ultimi anni gli standard di sicurezza sono diventati molto più severi ed è possibile che prodotti di parecchi anni fa non fossero controllati come quelli di adesso.