Ho una bambina di 16 mesi che, se rimproverata o se le si toglie di mano qualcosa che le interessa (o perché è pericoloso, o magari solo perché si deve uscire), si graffia sul viso, si morde la manina (lasciandosi i segni dei denti, se non addirittura degli ematomi blu!) oppure, se è abbastanza vicina, prende a sberle la persona che le fa "il torto". Premesso che noi non la picchiamo mai (né ci passa per la mente di farlo!), da chi può aver imparato certi atteggiamenti? Al nido? Oppure sono istintivi? E' una fase che passerà da sola, o devo aiutarla io? E come? Sto aspettando un fratellino/sorellina, e comincia a vedersi il pancione: può darsi che la bimba sia più nervosa per questo motivo?
Gentile Signora, accade spesso che i bambini, dopo aver acquisito grandi abilità (es. camminare, mangiare da soli, abbandono del pannolino) sembrino regredire ad uno stadio evolutivo precedente. Non deve costituire preoccupazione se questa "retrocessione" è momentanea: è solo la preparazione per un balzo più importante che richiede tutte le loro energie. Accade così, che proprio nel momento in cui i bambini procedono "temerariamente" alla scoperta del mondo, si attacchino (proprio nel tenerlo tenacemente in pugno) ad un oggetto che dà loro sicurezza. Anche se sono cose inanimate, i bambini le percepiscono come vive e le vogliono tenere soprattutto quando si sentono insicuri. Winnicott (grande pediatra e psicanalista infantile) ci dice che gli oggetti che i bimbi desiderano tenere con sé sono per loro "un traghetto verso il mondo" e servono per passare dalla fusione con la madre all'unità con sé stessi. Il loro modo di protestare quando ne sono privati (il mordersi, per esempio) può essere una modalità usata per "contenersi", per autodelimitarsi.
Non trovo espressioni più semplici per spiegarle il meccanismo psichico che si attua, ma posso consigliarle di dare alla sua bambina un oggetto che lei può tenere con sé anche quando uscite o quando va al nido o quando va a nanna. L'oggetto "transizionale" diventa per il bimbo una presenza consolatoria che lo aiuta a superare l'angoscia profonda che prova nel sentirsi "solo ad affrontare il mondo". Non le sembrino esagerate queste espressioni: il bambino, mentre ricerca l'autonomia, prova proprio queste emozioni.
E' quindi molto importante che in questa fase si sentano incoraggiati nel loro sforzo ma anche capiti nelle loro necessità di rassicurarsi aggrappandosi a degli "oggetti" noti. Quando la sua bimba si sentirà rassicurata dalla sua comprensione e dal suo amore, potrà raggiungere una reale fiducia nelle sue capacità. Spesso accade che i bimbi abbandonino questi comportamenti da un giorno all'altro per poi partire alla conquista del mondo. Spero che in questo periodo di gravidanza lei possa contare anche sulla presenza di un compagno rassicurante ed emotivamente molto presente, che la aiuti a vivere serenamente questo bel periodo.