Due mesi orsono il mio bimbo, di due anni e mezzo, si è rovesciato sul braccio ed in fronte del caffè bollente. Ho messo subito il braccio del piccolo sotto l'acqua fredda, ma la pelle si sollevava in enormi bolle. Al pronto soccorso hanno diagnosticato un'ustione di primo grado. Ora, a distanza di tempo, la ferita (estesa per circa 15 cm) è perfettamente guarita, ma è evidente una discromia: la pelle è molto più chiara di quella circostante. Vorrei sapere se con il tempo non si noterà più o rimarrà questa discromia? Se sì tra quanto tempo? In estate il piccolo potrà prendere il sole sul braccino ferito? C'è qualche pomata utile?
Cara signora, le ustioni sono uno degli incidenti domestici più frequenti, in particolar modo in età pediatrica. La valutazione dell'ustione dipende dall'estensione, dalla profondità, dalla sua localizzazione e dall'età del bambino: tutti questi parametri concorrono a definire la gravità dell'ustione, a definire il rischio di complicanze generali e a formulare una prognosi anche di tipo estetico e funzionale.
Nel caso specifico lei ha subito messo in atto un efficace accorgimento: quello di abbassare subito la temperatura locale e limitare le conseguenze. La discromia cutanea residua è la norma dopo tali eventi ma non deve creare preoccupazioni. Nel corso del tempo (in genere 6-12 mesi) la cute assumerà quasi completamente l'aspetto delle aree circostanti non essendo stato interessato lo strato più profondo dell'epidermide. Nel caso di esposizione al sole è consigliabile l'applicazione di creme solari ad alta protezione onde consentire la naturale pigmentazione che avverrà col passare del tempo.
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