La mia bambina ha due anni e quattro mesi e le sono state diagnosticate due ragadi anali dalla nostra pediatra di base. Non ha problemi di stipsi e conduce una vita regolare tra il nido e la famiglia con alimentazione varia e con buon appetito. Abbiamo notato tracce di sangue nelle feci dopo una "seduta" dolorosa, e un arrossamento nella zona anale esterna. Chiedo se, oltre alla crema a base di cortisone ed antibiotico consigliatami e a prodotti naturali che aiutano a mantenere le feci morbide, può assumere o utilizzare altri farmaci per una guarigione veloce? Quando e perché cronicizzano le ragadi? È vero che dobbiamo prepararci a tempi lunghi per la guarigione? Sono possibili dopo delle recidive? Perché vengono le ragadi? Sembra una banalità ma vedere soffrire una bimba così piccola ogni volta che fa la "cacca" non vorrei che lo trasformasse in un piccolo incubo.
Le ragadi anali rappresentano un sintomo assai frequente in età pediatrica. Il più delle volte fanno parte del corollario sintomatologico della stipsi ostinata. La stipsi determina emissioni di feci dure, secche, di grosse dimensioni che provocano delle piccole "ferite" sul margine anale durante l'evacuazione. Una volta formate contribuiscono in modo determinante al persistere della stipsi perché si instaura un circolo vizioso "stipsi - feci dure - ragade - dolore - rifiuto di evacuare" e quindi si ritorna alla stipsi.
La guarigione delle ragadi passa per la "guarigione" della stipsi. È del tutto inutile cercare di risolvere il problema delle ragadi se non si risolve il problema della stipsi. A differenza dell'adulto, in età pediatrica, le ragadi quasi mai tendono a cronicizzare. Anche in assenza di una stipsi abituale, episodi occasionali di stipsi possono determinare la formazione di ragadi. La terapia deve tendere a: modificare il contenuto e l'aspetto delle feci, per cui è necessario assumere degli emollienti delle feci (e non dei lassativi) di tipo naturale quale sciroppi a base di prugne o di fichi e manna; rompere il circolo vizioso sull'aspetto del dolore applicando localmente pomate a base di cortisonici, anestetici locali ed antibiotici (ne esistono in commercio); fare evacuare in modo regolare con l'aiuto di clisteri. I tempi di guarigioni sono variabili e possono essere anche lunghi (vedi diversi mesi) ed è possibile avere delle recidive ogni qualvolta si creano le condizioni favorevoli, ma anche le recidive guariscono. Rarissimamente le ragadi anali possono essere la manifestazione di patologie flogistiche (anche gravi) dell'intestino. In questi casi esistono altri sintomi (ritardo di crescita, febbre, dolori addominali, quadri intestinali acuti ecc.).
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