Quali le cause e i sintomi del morbo di Crohn? Quali le novità terapeutiche?
La malattia di Crohn è detta anche "enterite segmentaria" o "enterocolite granulomatosa" e può coinvolgere uno o più segmenti di tubo digerente, a partire dalla bocca fino a giungere all’ano. Nel 25-40 % dei casi questa malattia inizia prima dei 20 anni. Negli ultimi tempi il numero delle persone affette (incidenza) è salito fino a portarsi su valori orientativamente compresi fra 4 e 6 casi ogni 100.000 persone. La causa di questa malattia è sconosciuta: le teorie più accreditate ipotizzano una reazione immunomediata (cioè che ha a che fare con il sistema di difesa del nostro organismo) scatenata, in un ospite geneticamente (e genericamente) definito come suscettibile, da qualcosa che potrebbe anche essere un microrganismo.
Non c’è evidenza che fattori dietetici, ambientali o allergici predispongano alla malattia. Solitamente il morbo di Crohn non inizia prima dei 10 anni di età, e l’esordio è di regola insidioso e subdolo, al punto che possono intercorrere anche molti mesi fra l’inizio dei sintomi e la diagnosi. Il disturbo più frequentemente riferito nella fase iniziale è costituito da dolore addominale crampiforme seguito da diarrea. Una buona parte dei pazienti affetti da questa malattia, all’esordio, lamentano sintomi non intestinali, quali febbre, mancanza di appetito, rallentamento della crescita, malessere generale e interessamento delle articolazioni. Le lesioni perianali croniche (ascessi, fistole, ragadi) sono un segno precoce, anche quando non vi sono motivi per sospettare una malattia primitivamente intestinale.
Col tempo comunque i bambini affetti da questa malattia sviluppano dolori addominali e diarrea, a volte accompagnata da sanguinamento. La situazione intestinale può anche aggravarsi con la formazione di fistole (tragitti anomali fra un’ansa intestinale ed un’altra). Esistono inoltre segni e sintomi a carico di altri organi ed apparati l’artrite (che interessa le grosse articolazioni), l’eritema nodoso (a carico della pelle), l’infiammazione dell’iride, l’epatite: sono rari e tendono a peggiorare e/o a migliorare in concomitanza con il grado di attività della lesione intestinale. Con il tempo i segni dominanti del morbo di Crohn sono il ritardo di maturazione puberale e il ritardo di crescita, problemi che hanno un grande impatto sull’adolescente.
Non esiste, a tutt’oggi, una terapia medica efficace e curativa. Anche dopo la rimozione chirurgica del tratto di intestino interessato dalla malattia, si hanno frequenti recidive (90% a 30 anni dalla resezione chirurgica). I farmaci hanno funzione più che altro palliativa (cortisonici per il trattamento delle fasi di riacutizzazione; altre medicine sono riservate per il trattamento dei casi più difficili) e quindi hanno molta importanza le misure di supporto. Deve essere incoraggiato l’esercizio fisico, senza eccessi, per evitare che il bambino tenda a considerarsi un invalido e deve essere proposta una dieta molto nutriente.
Può rendersi necessario, in stadi particolari della malattia, "porre a riposo " l’intestino ricorrendo alla nutrizione parenterale totale (tutti i nutrienti vengono in altre parole infusi per via endovenosa) oppure alla dieta elementare somministrata attraverso un sondino che, per via nasale, raggiunge lo stomaco. In questo modo si può riuscire a contrastare il problema del ritardo dell’accrescimento staturale. Questa malattia ha un andamento altalenante nel tempo, con fasi di remissione e fasi di riacutizzazione, senza un andamento uniforme. Possono verificarsi situazioni di restringimento cicatriziale del lume intestinale, che sono risolvibili, per quanto temporaneamente, con un intervento chirurgico.
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