Se nessuno dei genitori dice chiaramente quello che sta succedendo, il bambino capisce dai discorsi a bassa voce, dalle espressioni dei volti, dalla commozione che affiora costantemente, dallo stravolgimento della solita vita quotidiana che qualcosa di diverso è accaduto e ne rimane quantomeno colpito e impressionato. Meglio allora non far finta di niente e cercare di nascondere ciò che è successo, ma trovare un modo semplice e veritiero per spiegare la morte di una persona cara, anche se questo compito non è affatto facile.

Dovete sapere che i piccoli davanti alla notizia della morte si possono comportare in modo inaspettato:

  • alcuni sembrano non reagire: ascoltano senza commenti o fanno altro. La mancanza di reazione riflette in genere l'incomprensione o il desiderio di non elaborare quanto accaduto;
  • altri cominciano a piangere perché il ricordo della persona deceduta stimola in loro il desiderio di averla vicina in quel momento.

I bambini di solito fanno fatica a capire il concetto del tempo che passa e della permanenza, spesso chiedono ripetitivamente dove si trova la persona deceduta e perché non può più tornare: solo verso i 6-8 anni vostro figlio comprenderà il senso della morte.

Qualche consiglio

  • Siate chiari e concreti nel parlare del motivo del decesso
    Certi bambini di 3-4 anni si fanno strane idee sulla morte, pensano che la persona sia morta perché è rimasta senza mangiare oppure perché non è uscita da casa col cappotto. Meglio dare spiegazioni semplici e giuste: "lo zio aveva il cuore malato che gli ha impedito di continuare a respirare ed ora è morto", "non potremo più vederlo, non sarà più a casa con la zia, non verrà più a trovarci e questo ci rattrista molto"

  • Evitate eufemismi
    Non conviene dire "la nonna è partita per un viaggio", oppure "è andata a dormire": mettereste in testa a vostro figlio paure infondate sui viaggi o sulla nanna e poi gli lascereste l'idea che prima o poi la persona cara potrebbe sempre tornare o risvegliarsi

  • Fornite dettagli o spiegazioni solo su richiesta
    Un bambino grandetto potrebbe domandare: "dove è la nonna adesso?". Rispondete, quando ve la sentite: "il suo corpo è contenuto in una scatola di nome bara, in un posto al cimitero"

  • Se volete dare spiegazioni religiose, parlategliene in modo semplice, facendo attenzione a non confonderlo
    Prima di dare qualsiasi spiegazione, dovete ricordarvi che i bambini sono estremamente semplici e deduttivi: se, per esempio, dite "la nonna è in paradiso", potrebbero chiedere di andarla a trovare; spiegate che solo i morti possono andarla a trovare. Non dite che la persona cara è morta per volontà di Dio, anche se questo è quello che pensate, perché poi vostro figlio crederà di essere a sua volta portato via quanto prima o che ad altri amici e parenti potrà succedere la stessa cosa entro breve tempo

  • Non allontanate il bambino da casa se il lutto è avvenuto entro le mura domestiche
    La morte gli sembrerebbe una cosa finta, un sogno che poi sparisce in quanto non vive l'esperienza della situazione reale: in più non capirebbe perché lo avete castigato, privandolo del vostro affetto, anzi potrebbe elaborare anche sensi di colpa per l'accaduto
     
  • Invitate un amico fidato, un parente stretto a casa vostra, se ne avete la possibilità
    Si prenderà cura del bambino e farà da supporto fisico e psicologico, senza obbligarvi ad allontanare vostro figlio da casa
  • Cercate di far mantenere al bambino dei ricordi sulla persona cara
    Scambiate delle memorie con vostro figlio, per esempio, "ti ricordi quando la zia ci portava i regali tutte le volte che veniva a trovarci?": questo può essere utile per evocare un buon ricordo sulle persone decedute
     
  • Lasciate che il bambino faccia domande sulle persone che muoiono
    Non ignorate questo argomento, quando vostro figlio ne vuole parlare; cercate eventualmente qualche libro adatto a dare le spiegazioni giuste, ma non stressatelo se non è interessato. 

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