Quali farmaci per l'allergia durante la gravidanza? Sono una mamma in attesa al quarto mese di gravidanza e soffro di allergia ai pollini. Gli antistaminici sono sconsigliati: cosa usare per trovare un po' di sollievo? La medicina omeopatica può effettivamente giovare al problema?
Bisogna innanzitutto valutare i potenziali benefici del farmaco per la donna gravida a confronto con i rischi potenziali del farmaco stesso per il prodotto del concepimento. L'effetto embriotossico (N.d.R.: dannoso per il prodotto del concepimento) dei farmaci si esplica soprattutto nel primo trimestre di gravidanza e in particolare nella fase dell'organogenesi (N.d.R.: fase dello sviluppo embrionale in cui si iniziano a formare i diversi organi) cioè nel periodo intercorrente tra il 18° e il 55° giorno di gestazione.
Privi di rischio embriotossico per la specie umana appaiono i cromoni (sodio-cromoglicato, nedocromil sodico), gli antistaminici di sintesi (loratadina, cetirizina), gli agonisti beta-adrenergici (salbutamolo): questi ultimi possono però ridurre la contrattilità uterina a termine. I rischi per il prodotto del concepimento connessi all'impiego di glucocorticoidi (N.d.R.: cortisonici) per via sistemica appaiono statisticamente modesti, anche se sono stati segnalati casi di teratogenesi (N.d.R.: malformazioni) come palatoschisi e cardiopatie congenite, e di una più elevata mortalità neonatale nella prole di madri asmatiche trattate con steroidi durante la gravidanza.
L'orientamento è quindi quello di evitare, a scopo precauzionale, la somministrazione di glucocorticoidi nel primo trimestre di gravidanza . Non esistono problemi per l'impiego in gravidanza di glucocorticoidi per via inalatoria soprattutto di quelli più recenti come il mometasone ed il fluticasone, la cui quota assorbita in circolo viene pressoché completamente inattivata a livello epatico. La medicina omeopatica non penso possa risolvere i suoi problemi