I test di gravidanza attuali si basano su un principio semplice: se è in corso una gravidanza (fin dalle prime settimane di gravidanza, quando l'ovulo fecondato si è impiantato nell'utero), nell'organismo materno comincia ad essere presente un ormone caratteristico, detto HCG o gonadotropina corionica umana, che viene eliminato con le urine. I test, quindi, consistono nella ricerca dell'ormone HCG nelle urine: sono in grado di identificare l'HCG da 8 a 11 giorni dopo l'ovulazione e possono essere usati fin dal primo giorno di ritardo delle mestruazioni.
Sono facili da usare, molto affidabili e vengono in genere venduti in confezione da due, in modo da poter confermare il risultato dopo tre-quattro giorni dall'effettuazione del primo test. Questo può infatti risultare la prima volta negativo (soprattutto nelle donne che hanno un ciclo mestruale piuttosto lungo o che sono rimaste incinte nella seconda parte del ciclo, e non a metà dello stesso, quando solitamente avviene l'ovulazione), poiché la produzione dell'ormone HCG può ancora essere insufficiente per venire rilevata, anche se il concepimento è in realtà avvenuto.
Di solito il test di gravidanza si compone di strisce reattive su cui sono presenti anticorpi monoclonali che riconoscono la gonadotropina corionica umana: la striscia viene immersa nell'urina del mattino (che in genere è quella che contiene le concentrazioni più elevate dell'ormone) e la risposta viene fornita nel giro al massimo di una decina di minuti. Se si teme di non saper eseguire correttamente il test di gravidanza a casa, ci si può ovviamente rivolgere ad un laboratorio di analisi.