Che cos'è l'allergia?
Essenzialmente l'allergia si può definire come una reazione esagerata verso qualcosa che le persone normalmente tollerano bene, ovvero come una intolleranza. Si tratta di una reazione al "diverso da sé", in cui l'organismo riconosce come estraneo un normale componente dell'ambiente e vi reagisce contro in maniera così esagerata da stare male esso stesso. "Atopia" è la parola che in medicina indica la predisposizione a sviluppare malattie allergiche.
Dove e quando si manifesta l'allergia?
L'allergia è una condizione che interessa tutto l'organismo. Tuttavia, le manifestazioni dell'allergia possono essere generalizzate o invece localizzate ad un solo organo o apparato. Inoltre, la sede dei sintomi non necessariamente coincide con il punto di contatto con la sostanza estranea (ad esempio, un'allergia alimentare può dare sintomi respiratori o cutanei).
Allo stesso modo, non è determinata l'età di insorgenza di un sintomo allergico: un individuo è predisposto all'allergia fin dalla nascita (la costituzione allergica è ereditaria), ma i suoi sintomi possono iniziare a pochi mesi di età o dopo 20 o 30 anni.
Quali sono i principali quadri clinici di allergia?
Sintomi generalizzati: ipotensione-shock.
L'ipotensione è un abbassamento della pressione arteriosa; si parla di shock quando i problemi circolatori sono tali da non garantire una sufficiente ossigenazione dei tessuti. Lo shock allergico ("anafilattico") è un quadro improvviso e grave, che si manifesta con pallore, sudorazione e svenimento. Spesso è conseguente ad iniezioni o a punture d'insetto, ma può verificarsi anche per allergia ad alimenti. Richiede una terapia urgente, con farmaci e strumenti di rianimazione.
La cute: orticaria.
L'orticaria è una manifestazione vistosa dell'allergia a livello cutaneo. La lesione tipica è il pomfo (un rilievo della cute che può essere piccolo o estendersi, molto pruriginoso, che scompare dopo qualche decina di minuti per riapparire magari dopo ore in un altra zona). L'orticaria può avere molte cause, anche non allergiche (fisiche, chimiche, alimenti, parassiti). E' relativamente facile riconoscerla, ma può diventare un vero rebus individuare l'esatta causa scatenante.
La cute: eczema.
L'eczema è una patologia della pelle caratterizzata da secchezza cutanea, accompagnata da locali lesioni essudative (cioè umide, gementi); il prurito è un altro sintomo che completa il quadro. Spesso inizia precocemente, già dal 2°-3° mese di età; nella maggior parte dei casi si risolve completamente verso i 3 anni, ma in un terzo circa dei bambini può protrarsi per tutta l'infanzia o fino all'età adulta.
Le sedi tipiche dell'eczema atopico (o dermatite atopica) variano a seconda dell'età: nel lattante colpisce soprattutto il volto, mentre nel bambino grandetto si localizza preferenzialmente alle pieghe del gomito e del ginocchio. Tipicamente la sintomatologia clinica migliora con l'esposizione al sole.
Le mucose: oculorinite.
E' l'infiammazione della mucosa congiuntivale e nasale, che produce il caratteristico "raffreddore da fieno": naso chiuso, starnuti, occhi rossi, prurito al naso e alle palpebre. Normalmente ha una caratteristica stagionalità (epoca di fioritura di erbe o alberi), ma talvolta si può evidenziare un legame con attività o luoghi (crisi che si scatena prendendo in braccio il gatto o entrando in soffitta).
Le mucose: edema.
L'edema è una infiammazione con raccolta di liquido, che nel nostro caso può seguire ad una puntura d'insetto (sedi tipiche: palpebra, volto, braccia, gambe) oppure a contatto con alimenti (sede tipica: labbra). Una sede pericolosa, potenzialmente mortale, è la glottide, cioè la strettoia che chiude in alto le vie aeree: un gonfiore in questo punto può portare al soffocamento e richiede una terapia immediata.
L'apparato digerente.
Può essere interessato da sintomi acuti (vomito e diarrea), subacuti (colite, dolore addominale ricorrente) o cronici (scarsa crescita o anemia da carenza di ferro, entrambe conseguenza di cattivo assorbimento intestinale).
L'apparato respiratorio: asma.
E' la malattia allergica per eccellenza: si manifesta con difficoltà ad espirare, tosse secca, fischi, sibili, affanno e pallore. Può avere gravità e frequenza variabili. Può avere anche cause non allergiche: infezioni virali, agenti irritanti (fumo).
A che cosa si può essere allergici?
L'elemento che non è tollerato e scatena una crisi allergica si chiama allergene. A seconda del modo con cui si viene a contatto si parla di:
- Allergeni inalanti, che raggiungono l'organismo con la respirazione. Questo gruppo comprende: acari della polvere, pollini, muffe, polveri vegetali o peli di animali. Più spesso, ma non necessariamente, danno sintomi respiratori.
- Allergeni alimentari, assunti con il cibo. Può intercorrere molto tempo fra l'assunzione ed i sintomi, bastano piccole quantità, i sintomi possono essere molto variabili. Attenzione al ruolo di conservanti e additivi.
- Allergia da contatto, rara nei bambini. Riguarda cosmetici, detergenti, metalli, colori, ma anche terra, sabbia, lana. Di solito causa un eczema, ma non nelle sedi tipiche viste sopra.
- Pseudoallergia. Non è una vera allergia, ma ne simula gli effetti; è legata ad alimenti che contengono o fanno liberare istamina (cioccolato, fragole e frutti di bosco, crostacei, pomodoro, formaggio grana, vino).
Come si fa la diagnosi di allergia?
Le tecniche possibili sono diverse e ciascuna ha pregi e difetti.
Il Prick-test (prove cutanee immediate) si fa depositando una gocciolina di allergene sulla pelle e grattando poi con una punta: se c'è allergia compare un pomfo (piccolo gonfiore con prurito) nel giro di pochi minuti. E' utile per allergeni inalanti; ha basso costo ed è molto specifico; può essere alterato da alcuni farmaci (antistaminici, cortisone); non può essere praticato in caso di dermatiti estese.
Il Patch-test (prove cutanee ritardate) si fa applicando l'allergene sulla pelle e coprendolo con un cerotto per 48 ore. E' utile per l'allergia da contatto o da additivi.
Il Rast si esegue su campione di sangue (prelievo), dà risultati analoghi al Prick, permette di testare molti allergeni in una volta sola, non è influenzato da farmaci, ma è molto costoso.
La dieta è l'unico metodo attendibile per l'allergia alimentare. Si effettua in due tempi: prima si eliminano gli alimenti sospetti e si vede se i sintomi migliorano, poi li si introduce ad uno ad uno e si vede dopo quale alimento i sintomi ricompaiono. E' difficile da applicare (per la non sempre facile collaborazione del bambino, della famiglia e della scuola) e i risultati non sempre sono di facile interpretazione.
Come si cura l'allergia?
Terapia locale, cioè nella sede dell'infiammazione. Per la cute ciò significa creme e pomate a base di emollienti, cortisonici e antibiotici. Per l'asma significa aerosol con broncodilatatori e antiinfiammatori.
Terapia generale, per bocca o iniettiva: antistaminici (per diminuire la reattività generale), broncodilatatori (per l'asma), cortisone (nei casi più resistenti), adrenalina (nelle emergenze).
Prevenzione. E' sempre l'aspetto fondamentale di qualsiasi trattamento e qui lo è ancora di più. Significa essenzialmente eliminazione del fattore scatenante: per le allergie da inalanti occorre un intervento sull'ambiente in cui vive il bambino allergico (procedure antipolvere, non fumare, allontanare gli animali, regolare temperatura e umidità, controllare gli sforzi fisici); per le allergie alimentari l'unica prevenzione è una dieta corretta.
E lo sport?
Una attività sportiva regolare è assolutamente consigliata: migliora l'efficienza respiratoria e circolatoria, induce alla socializzazione, migliora l'autostima del ragazzo allergico. La scelta dello sport va orientata verso uno sport aerobico, cioè con consumo prolungato di ossigeno (corsa, nuoto, calcio, basket). Con il Pediatra curante va accuratamente pianificato se e come effettuare un trattamento preventivo prima di iniziare l'allenamento.
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